Cerbero

Sia per Omero che per Esiodo, Ade (Hadis in lingua albanese) è un luogo copertina libro versione albanese che rappresenta l’altro mondo ed è un posto scuro, un posto senza sole dove abitano i morti. Inoltre è un luogo di dimensioni indefinibili perché tutti possono entrarvi e per tutti c’è posto. Tutti possono entrarvi, ma nessuno può tornare indietro. Davanti alle porte del regno di Ade troviamo un cane nero, fortissimo e terribile, che verrà descritto con tre teste e con al posto della coda un serpente. I Greci lo chiamano Cerbero (Çerber in albanese). Il suo nome, ci dice Decharm (p. 392), è molto simile alla parola sanscrita Sarvari che significa notte. Io, insistendo anche in questo caso con l’affermare che la lingua sanscrita è più recente e si è formata dopo la lingua pelasgico – albanese, trovo che Cerbero indica il cane (cioè il guardiano senza sonno) delle tombe (Ade). Ecco la spiegazione: ken = qen cane nella lingua albanese, kυνά = qion nel greco antico, invece bαr (var) = varr (in albanese significa tomba). Inizialmente questa parola composta era Kenbar-os (dall’albanese qen – cane e var – tomba), dopo, con la sostituzione della lettera n in r, diventò Kenvar-os e in fine Qerver-os – Çerber (Cerbero in lingua italiana). La lettera n la usano di solito i Gheghi, invece la lettera r i Toschi, e cioè gli abitanti della zona in cui ha avuto origine il mito di Cerbero.

Aristidh Kola

Aristidh Kola

Caronte

Caronte, nella mitologia greca, è stato ideato supponendo che le anime dei morti dovessero passare il fiume Acheron, e che ci volesse qualcuno che li accompagnasse, qualcuno che conoscesse la strada. Era proprio questo che faceva Caronte. Successivamente si è diffuse il mito che una moneta posta nella bocca del morto che rappresentasse il prezzo del “biglietto” da pagare a Caronte per il suo servizio. Sono famosi I dialoghi dei morti di Luciano e la famosa risposta “Non riusciresti ad ottenerlo da chi non l’ha”.

Questa è la mitologia tardiva dei Greci che si basa sulla cosmogonia e sulla teogonia pelasgica.

Diodoro (A, 92, 2, 96,8) pretende che la credenza in Caronte avesse origine dall’Egitto. Decharm invece (p. 394), non è d’accordo con questa teoria ma trova l’etimologia della parola Caronte nel verbo della lingua greca, xαipω - godere, inteso come una forma di eufemismo.

Quando Caronte fa passare le anime nell’Ade, dà loro da bere l’acqua della dimenticanza, cosi queste anime dimenticano di ritornare indietro, come ci raccontano tante leggende.

Come sempre la lingua albanese, che era la lingua parlata dal popolo in Grecia fino alla rivoluzione del 1821, ci dà la spiegazione per il mito dell’acqua della dimenticanza che è collegata strettamente con l’etimologia del nome di Caronte. Nella lingua albanese esiste tutt’ora il verbo haronj, oppure haroj, che in tutti e due i casi significa dimenticare. È chiaro il collegamento fra il nome Caronte (colui che doveva far dimenticare ai morti di tornare indietro), e il verbo haroj (dimenticare) della lingua albanese *.

È vero che gli Albanesi della Grecia del Sud arrivarono tutti insieme nel XIV secolo dal Nord-Ovest della Penisola Balcanica, ma nella popolazione Çam che abita in Thesprotia da millenni noi troviamo toponimi come Aqeronti, ed esiste un lago che si chiama Aqerusia. La popolazione Çam è stata mandata via dalle sue terre dai Greci perché musulmana. Ma, nonostante il genocidio tremendo attuato dai Greci, molti sono rimasti. È rimasta soprattutto l’anima di quel popolo nel folclore della Grecia, e nella mitologia. È rimasta la danza panellenica, la danza dei Çam. Perciò possiamo dire senza ombra di dubbio che la tradizione millenaria non è stata mai interrotta nel popolo Çam.

* nota del traduttore.

Liberamente tratto dal libro Gjuha e perëndive dell’autore Aristidh Kola

2 Commenti

  1. Anch'io mi ero fatto una mia personale traduzione di Cerbero in Albanese. Pensando che i cani da guardia sbavano molto, Cerbero l'ho immaginato come la composizione delle due parole "qurrë berë", cioè lo sbavatore o lo smoccolatore! E visto che il cane infernale ha tre teste ne deve fare di bava e moccolo!
    Ovviamente quello che dico non ha nessun fondamento e sono solo dei miei giochi di parole!
    Invece per Caronte, dopo aver dato una controllata a wikipedia, mi è sembrato più corretto prendere in esame il Caronte etrusco, cioè Charun, che ha un suono più albanico per i miei gusti.Continuando con la tesi di Aristidh , Charun lo scomporrei in "ça haron" , cioè "cosa dimentichi?".
    Spero di non scandalizzare troppa gente con i miei modi di vederci delle traduzioni del genere!

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  2. Eshte shume me e thjeshte.
    Ka lidhje me dy folje te gjuhes Shqipe.Foljen "kalon" dhe foljen tjete 'karron".Folja e dyte ka mundesi eshte nje forme me e re;jo shume i sigurte ne kete pohim,ose ndoshta nje tranformim gabimor shkrimor,por gezon kete forme vetem sipas gjuhes qe e ka nxjerre,gjuhes shqipe.
    Per percaktimin e moshes se formave "kalon" dhe "karron";ka dy mundesi tranformimi,lidhur me kohen e ndodhjes ;
    a)Duke marre per baze radhen e tranformimit fonetik,karakteristike e shqipe;prej 'l' ne 'r',"kalon " eshte e me vjeter";
    ose mund te jete dhe e kunderta,kjo sepse m und te kete qene tendence tjer ne nje kohe tjeter,varet nga faktore te tjere ne kohe te ndryshme.
    n ekete kendveshtrim:sejcila prej tyre ka mundesi te kete qene me e vjeter.
    b)Pa ta shikojme nga pikepamja ee veshtersise se shqiptimit,e faktuar kjo tek femijet shqiptare,forma 'kalon' eshte me vjeter.Ndoshta mund te jete edhe nje gabim i tipi shkrimor nga kopjimet,ose i percaktimi i gabuar i simbolit shktimor "l" me 'r' ne nje kodet e shkruajtjes se gjuhes Shqipe,qe sot quhet "alfabeti grek".
    "Karron" e gjet sot ne gjuhet e reja moderne te Europes ,gjuhet bija te kesaj gjuhe,vetem ne format emerore,sic jane:karro,carro,car,carrello...e te tjera.
    Format foljore jane zevendesuar me forma me te reja ,derivate ndertimore te qellimshme te koncepteve te ketij kodi madheshtor.
    Falas per ata qe jane te interesuar te dine te verteten reth gjuhe se vertete meme te gjuhve Europiane.
    Atmir Ilias.

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