Gli albanesi sono gli unici membri autentici della famiglia dei Pelasgi
Anche in Romania si trovano iscrizioni pelasgiche, anch’esse comprensibili solo attraverso l’albanese, poiché i Traci antichi abitanti di quella terra costituivano una delle grandi tribù pelasgiche.
La parola BALL ( fronte in albanese) è molto comune in Romania e si presenta composta in varie forme, come per esempio in BALCRAS = confrontare (in albanese ballakrahas), BALLAS = di fronte. Ma la parola con BALL che interessa di più questo studio è BALUS, a causa del termine LUS, prego, che abbiamo visto in parecchie iscrizioni in Italia. Il significato di BALL-LUS è prego “di fronte (a…)”.
Nella tomba Vend-Kahrun di Tarquinia, la parola LUS è espressa sia sotto forma di FE-LUS = con fede prego, sia come Ke-Lus = hai (la nostra) preghiera.
Non risulta che siano state trovate in Romania iscrizioni traciche abbastanza lunghe, anzi spesso sono soltanto dei toponimi, oppure comprendono appena due parole. Di queste merita citarne due, per noi interessanti perché si sono incontrate sulla Stele di Lemno: ZA-ka = VOCE (FAMA) ha, e ZER-ula = AFFERRATO dal basso.
Da questa panoramica si è potuto constatare che in una vasta area del Mediterraneo, e anche nel retroterra, si parlava la stessa lingua.
Nella grandiosa opera del prof. Skënder Rizaj dell’Università del Kosovo, a Prishtina intitolata “Il ruolo dei Pelasgo-Iliri-Albanesi nella Creazione delle Nazioni e delle Culture” si trovano esaurienti e particolareggiate notizie sui Pelasgi, con citazione dell’esatta fonte di ogni informazione. Oltre che nel ex Jugoslavia Rizaj ha effettuate le sue ricerche anche in Asia Minore, e grazie alla sua perfetta conoscenza della lingua albanese, del turco, e delle lingue slave ha potuto realizzare un’opera originale e di grande valore.
Non è il caso di addentrarci nei dettagli di questo minuzioso lavoro di oltre 500 pagine, ma è lecito sperare che venga presto tradotto anche in italiano. Comunque per lo spirito del nostro studio conviene richiamare almeno un paio di riferimenti citati da Rizaj.
Egli fa sapere che lo storico turco Sulejman Kulça sostiene che nel mondo attuale gli albanesi sono rimasti gli unici membri autentici della famiglia dei Pelasgi. Rizaj riferisce inoltre che l’ilirologo jugoslavo Alexander Sticeviç è categorico nell’affermare che gli esperti che vogliono essere precisi nello studio degli Iliri devono necessariamente conoscere la lingua albanese. Egli sostiene che gli Iliri non appartengono solamente al passato, perché nei Balcani l’elemento ilirico è ancora vivo. “Quindi egli aggiunge è impossibile scrivere la storia delle popolazioni dei Balcani senza conoscere a fondo il substrato culturale ilirico”.
Ed è precisamente per questa ragione che gli Iliri rappresentano ancora oggi un tema di attualità per l’intera Europa.
Sappiamo che Erodoto ha scritto di aver scoperto vestigia dei Pelasgo-Iliri a Dodona e che la gente dell’ Epiro, come pure di Corinto e del Peleponeso parlava una lingua da lui sconosciuta. Del resto non pochi autori affermano che i Dori erano una tribù ilirica ellenizzata (DOR in albanese significa mano).
Tucidide a proposito dei Dori ci informa che ottimi navigatori, si erano spinti verso nord e in altre direzioni contribuendo in modo significativo a plasmare la cultura nel mondo.
Dopo approfondire ricerche, lo studioso Hans Krahe conclude:
“Un numero rilevante di parole del dialetto dorico è incomprensibile con il greco, mentre si spiega con le leggi linguistiche dell’ilirico”.
L’austriaco von Hahn, che per parecchi anni fu console a Janina, si interessò vivamente ai ricchi reperti archeologici dell’Albania, nonché alla lingua e alle tradizioni. Dopo aver visitato le varie regioni e imparato i dialetti albanesi, nel 1854 pubblicò a Vienna un interessante libro, “Albanische studien” dove fra l’altro afferma:
“Gli Albanesi sono autoctoni perché discendono direttamente dagli Iliri, come del resto anche le popolazioni della Macedonia e dell’Epiro, tutte derivanti dai preistorici Pelasgi”.
L. Benlöw, nella sua opera “La Grèce avant les Grecs” pubblicata a Parigi 1877, scrive:
“Una sola lingua è stata finora in grado di gettare luce sui nomi di questi luoghi, e questa è l’albanese”.
Norbert Jokl, nel suo libro del 1924 “Reallexikon der Vorgeschichte” estende le sue considerazioni sugli Iliri anche ai Traci:
“Comunque sia, osserviamo che le eredità linguistiche provenienti dalle lingue antiche dei Balcani, come quella degli Iliri e dei Traci, sono strettamente collegate alla lingua albanese”.
Per terminare la citazione degli studiosi, alcuni fra i tanti che si sono interessati al problema pelasgico-ilirico-etrusco, non si può fare a meno di ricordare tre fra i più autorevoli ricercatori italiani in questo campo: Ribezzo, che riconosce notevoli concordanze tra onomastici venetici, japigi, ilirici, e albanesi; Lattes, che afferma non esservi alcuna ragione per non ammettere un’origine ilirica delle popolazioni italiche; Trombetti, infine conferma che tribù iliriche si sono sparse lungo tutta la Penisola italica, dal Veneto alla Puglia, alla Calabria.
Oltre la testimonianza di così eminenti studiosi, come quelli citati, vi sono anche le attestazioni archeologiche a confermare l’affinità non solo linguistica, ma anche delle idee creative, attraverso monumenti, monete, sculture, comportamenti sociali tra i Toschi (Tusci) dell’Etruria e quelli dell’Albania meridionale. A questo proposito non è forse inutile rammentare che ancora oggi gli albanesi del nord si chiamano Gheghi e quelli del sud Toschi. Il territorio abitato dai Gheghi e dai Toschi era l’Iliria meridionale.
Tratto dal libro L’etrusco lingua viva dell’autrice Nermin Vlora Falaschi
11 Commenti
Une do te shtoja që:
RispondiEliminaPellasget e kishin ndërtuar alfabetin shumë e shumë kohë më parë se egjyptianet,kinezët dhe indianët.Pushtimet si dhe shtrirja e madhe e pellasgeve teper te zhvilluar,kishin për pasojë përhapjen e kulturës se tyre formuese gjuhësore.
Monogjeneza gjuhësore vetëm në gjuhën shqipe gjen proof(v)ën e munguar t'njigjuhë të përbashkët dikur si dhe shpjegimet e "enigmave" mbi origjinën e vërtetë t'kulturës gjuhësor dhe matemaikore EUROPIANE.
Gjuha ne brendesine e saj eshtë aq matematike sa ndoshta nuk është vetë matematika.
Falaschi-n,ndoshta do të duhet të kalojnë edhe disa 10 vjecarë të tjerë për ta kuptuar atë plotësisht.
Gjuhëtarët e sotëm,pjesa më e madh e tyre, kanë nivel më të ulët gjuhësor krahasuar me nivelin gjuhësor t'nji pellasgu të thjeshte jetuar reth 7000 vite më parë.
Atmir Ilias.
Ciao sarebbe interessante fare il confronto con la lingua veneta ..
RispondiEliminaper quanto ne so ci sono termini albanesi simili al veneto, come il bicchiere (goto) la sedia (carega)la forchetta (piron). Che siano tracce degli illiri in veneto o dei veneziani in albania?
complimenti davvero.
Prof. Paolo Di Giovine (Università di Roma - La Sapienza)
RispondiEliminaL’interferenza linguistica si manifesta con modalità e rilievo differenti in funzione delle diverse condizioni geografiche e socio-culturali, senza trascurare affinità e divergenze strutturali (che costituiscono un
ponte oppure una barriera tra lingue contigue).
Appare allora di particolare interesse non solo delineare le condizioni generali, cioè le tipologie
dell’interferenza, ma anche cosiderare situazioni in certo modo esemplari. Forse ancor più della penisola
italiana, la penisola balcanica manifesta significative convergenze e interferenze fra lingue di origine anche
fortemente eterogenea (si pensi al turco, avamposto altaico nell’Europa mediterranea). Non a caso, si è
affermato già con K. Sandfeld, nel primo dopoguerra, uno specifico ambito di studi denominato “linguistica
balcanica”, in Italia particolarmente sviluppata, a partire dagli anni ’80, da E. Banfi; e la tipologia ha assunto
l’esempio balcanico a paradigma della cosiddetta tipologia areale.
Questo quadro complessivo delle condizioni dell’interferenza dei Balcani sarà completato, nelle lezioni
conclusive, da un accenno a due fenomeni particolarmente interessanti e dibattuti: il confine tra zona
d’influenza linguistica greca e zona d’influenza linguistica latina nei Balcani nei primi secoli della nostra èra; il
caso di una lingua indoeuropea stanziata nei Balcani, l’albanese, che si presenta esemplare nella stratificazione
lessicale dovuta a interferenza con le altre lingue dell’area e confinanti, dal latino e greco (specie bizantino e
moderno) allo slavo, al turco e all’italiano, particolarmente importante, nel Medioevo (Venezia) così come nei
secoli XX e XXI. Ed è storia d’oggi, di interferenza quotidiana.
PSEUDOSCIENCE IA A METHODOLOGY, BELIEF,OR PRACTICE THAT IS CLAIMED TO BE SCIENTIFIC.
So,consequetly,we can see that a TIPOLOGIE DELL’INTERFERENZA LINGUISTICA is really a good summary of the characteristics of a Polyglot;There are those that say that Lectoglots have no business calling themselves Polyglots because of their over emphasis on the poly (many) but lack of emphasis on the glot (tongue). I once saw a professor who was the son of Greek immigrants and was a specialist in Ancient Greek texts not dare to respond in Greek to a student who addressed him in that language. Again, this calls into question how well the Lectoglot knows the language.
Polyglots are very often academics and it is not unusual for quite a few of their languages to be dead. There are also a good number of Lectoglots who work in different government jobs reading newspapers and other texts in foreign languages and then making summaries in their native tongues for their superiors to read. Lectoglots are often translators but prefer to avoid reading translations whenever possible. Many think that anything worth reading is worth reading in the original language.
ATMIR ILIAS.
Conventional Vicious Circle, dear Atmir, but better than nothing and still great Paolo di Giovine and Emanuele Banfi studies. They need to find a new line: Old Albanian has been spoken a lot in the Southern Europe before XV century. If this is not true, why there are so recent traces from Sardinia to Tibet? It's a really every-day question and definitely it's not fantasy!...Conventional Linguistics are full of fantasies, covered by the "scientific" lies. The only difference is that, for someone really big, the lion that sleeped in every albanian, sleeps no more. Hope someone is awake.
RispondiEliminaEncounterAL
Newly Suggested Origin of the Word Phallus
RispondiEliminaThe Latin penis has a Greek synonym phallos that produces many medical terms relating to the penis, like ithyphallic, phallic, and phalloplasty. The Latin form phallus is a synonym for penis in medical terminology.
The Greek phallos was probably in origin an affectionate diminutive of the IE root, that is, *pe with the root aspirated to ph. The Greek letter phi was originally not an f sound in Greek but a p followed by a breath.
The infix or suffix l or double l (ll) is a diminutive marker in many IE languages like Latin, Greek, French, German, and English. And -os is the common Greek masculine noun ending.
So phallos = p(h)a + ll + os and was equivalent in its proto-Hellenic beginnings to affectionate diminutives in English like weenie, wiener, and even the nursery term pee-pee.
Ndërsa në shqipen e sotme,shumë të re për disa,kemi përvecse komplet fjalën te pandryshuar,por kemi të pandryshuar FONETIKISHT 'Ph ne "F e 'W.Por për cudi kemi dhe folje si 'palloj.percaktimet si:Sa ma ka pallën!Ose e vecanta:'ta pallosh..pak e ndyrë si njësi,por na duhet ta analizojmë.Pastaj kemi dhe "palla-VëR..etj
Gjhëtaret e sotëm qenkan vërtet 'Fallosha.Më falni,PALLOSHA.
NDERSA PERSA I PëRKET 'klei,e kuptojme shumë mire,ne shqipfolësit, po te dimë njesine "krei-krrei(nxjerr).Dicka e nxjerrë.L-ja me r-ne dihet shume mirë sa afër janë.Unë kam dyshim qe pellasgët e shqiptonin R-ne si duhet dhe e dinin ndryshimin nga L-ja,ndersa atyre qe po u mesonin gjuhën,duke i shkeputur nga bota gjysë shtazore,kjo ishte shumë e veshtirë.Dhe ashtu u ka ngelur dhe sot.Gjuhë me shumë me pak tinguj se gjuha shqipe.Ceshtje qe ka te bejë me qindramijëra vjet avance ne zhvillim.Habitem vetëm se si shpëtoi anglishtja nga kjo ndodhi shkatërruese
Ndersa:http://www.etymonline.com/index.php?l=c&p=30
clitoris Look up clitoris at Dictionary.com
1610s, coined in Mod.L., from Gk. kleitoris, a diminutive, but the exact sense is uncertain(..do të jetë e pasigurtë derisa mos të dali e verteta e gjuhës shqipe,e cila në te vertetë eshtë nena e gjuhës greke...cuditerisht shumë më e nderlikuar se ajo..). Probably from Gk. kleiein "to sheathe," also "to shut," in reference to its being covered by the labia minora. The related noun form kleis has a second meaning of "a key, a latch or hook (to close a door)." Wooden pegs were the original keys; a connection also revealed in L. clovis "nail" and claudere "to shut" (see close (v.)). Some medical sources give a supposed Gk. verb kleitoriazein "to touch or titillate lasciviously, to tickle," lit. "to be inclined (toward pleasure)" (cf. Ger. slang der Kitzler "clitoris," lit. "the tickler"), related to Gk. kleitys, a variant of klitys "side of a hill," related to klinein "to slope," from the same root as climax. But many sources take kleitoris literally as Gk. "little hill." The anatomist Mateo Renaldo Colombo (1516-1559), professor at Padua, claimed to have discovered it ("De re anatomica," 1559, p. 243). He called it amor Veneris, vel dulcedo "the love or sweetness of Venus." It had been known to women since much earlier, of course.
Duhet te qeshesh me kodren e vogël,anakodër,mbuluese,veshëse,celes,shul,lloz,gremce...........
Edhe njiherë.U kam formuar bindjen e plotë tashmë;Gjuhëtaret e sotëm NUK janë GJ^ë tjatër pervecse PALLOSHA,me shkronja të mèdha.
Atmir Ilias.
Zoti Atmir e verteta eshte qe Gjuhëtarët e sotëm
RispondiEliminanuk jan te papregatituar por eshte qe nuk duan tja japin historine shqiperise..
Kjo eshte e verteta , qe shqiperine e urrejn.
Greqia me genjeshtra ka shkruar historine dhe ka investuar ne fallsifikimin e historise tone..
edhe ju mundet te publikoni nje liber .perse nuk e beni ?nuk jeni te zotet.
te fala
e vertet ajo qe thua ..neve duhet te bejme italine qe te urreje greqine. ti veme ne konflikt me njera tjetren.
RispondiEliminaGreket jane sllavo ortodoks
eshte e vetmja menyre.
vetem italia e do shqiperine
(=kupto) ndofta "populli Italian", jo shokët e Salhaljave, Bythëjashtëve dhe Topët.
RispondiEliminaci son anche parole in dialetto milanese che sono simili a quelli della lingua albanese!come:piron(pirun), domato(domate), mesdi(mesdit)
RispondiEliminaTante parole sono simili nei vari idiomi. Fiq, patan, fasul sono parole albanesi che chiunque parli l'italiano comprenderebbe. Però l'intelligibilità mutua tra l'albanese classico e l'italiano classico (fiorentino) è pari a zero.
RispondiEliminaRrìni mire!
dhe artikullin kulturor ne e kthejme ne politike..............................
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