Museo archeologico del Vaticano (2)
-seconda parte-
Ritorniamo al termine LISA, il suo significato magico e sentimentale connesso alla memoria del leggendario santuario di Dodona, culla della cultura pelasgica, è stato commentato trattando il sarcofago di Firenze dove si invocano “i Creatori della stirpe che erano là dove sorge la luce e sono le querci”.
Vediamo ora l’iscrizione di Chiusi che contiene il termine TUT.
Purtroppo si tratta di un messaggio molto triste che rivela la rassegnazione degli Etruschi a una fine ineluttabile, che non risparmia nemmeno la gioventù (RINÌA):
Pelasgo-Etrusco | Albanese | Italiano |
LO | Loc | Il fratello minore |
TREPY | treti | si è perduto |
TUT | tut | spavento |
NAI | nai | in noi |
PAN | pan | hanno visto |
L… | L… | L… |
REMZ | Ramë | siamo caduti |
NA | na | noi |
RESE | Reze | Etruschi |
THE | dhe | e anche |
RINIA | rinìa | la gioventù |
Nel museo archeologico del Vaticano si trova anche questa urna con un bassorilievo raffigurante una scena di caccia, con cavalli, cani e un cinghiale che è la vittima. Il personaggio che riposa sul coperchio era forse un bravo cacciatore: cosi almeno appare tramandato ai posteri.
Comunque il messaggio rileva un infinito dolore:
Pelasgo-Etrusco | Albanese | Italiano |
OAN | Joni | Il nostro |
TRENOI | trenoi | fece impazzire |
NE | ne | noi |
INASPRESH | ashpërsisht | aspramente |
In questa iscrizione merita uno speciale commento il termine OAN, reso in albanese con joni (la i finale è determinata), che si riferisce al caro defunto nostro, che appartiene a noi. Un esempio tipico di questa parola OAN, o anche ON o ION, è il nome del mare Jonio, che in albanese di dice deti Jon. Lo Jonio era il mare Nostrum, dei Pelasgi: secondo Tucidide, Jon era anche l’attuale mare Adriatico, le cui sponde erano anticamente abitate da tribù pelasgo-iliriche che di conseguenza lo consideravano come una sorta di lago loro appartenente.
Un’altra parola da notare è INASPRESH, ashpër in albanese, aspro in italiano, anche nel senso di molto doloroso.
Tratto dal libro L’etrusco lingua viva dell’autrice Nermin Vlora
1 Commenti
Tek Wiki , tek shtjellimi Iliade gjeta se perkthimet e Homerit qe kemi aktualisht jane te ripunuara shume vone , qe per mua do te thote qe eshte fat i madh qe kane mbijetuar te pakten rrenjet e fjaleve te perdorura nga ai . Megjitheate nga teksti i Wiki-it shkeputa sa me poshte :
RispondiElimina"[I]Si conosce anche l'esistenza di edizioni [B]kata andra[/B]: personaggi illustri si facevano fare edizioni proprie. Un esempio molto famoso è quello di Aristotele, che si fece creare un'edizione dell'Iliade e dell'Odissea per farla leggere ad Alessandro Magno, tra la fine del V e l'inizio del VI secolo[/I]"
Sipas meje "kata andra" eshte paster shqip "këto ëndra" dhe me kuptimin e kohes kur u shkruajten "këto legjenda-gojdhena-histori"....
Shikoni se cfare shpjegimi i jep Wiki :
"[I]Esistono poi delle edizioni di cui si sa molto poco dette "personali" ([B]dal greco κατ' άνδρα, cat'àndra), nel senso che appartenevano a uomini (àndra) illustri[/B], come Antimaco di Colofone o Euripide (figlio del più famoso drammaturgo). Sembra non confermato il fatto che anche il filosofo Aristotele avesse un'edizione personale delle opere di Omero.[/I]"
A ka logjike ???!!! Vetem logjike te padituri mund te kete !