L’importanza del popolo Pelasgo - Illirico
Il popolo Pelasgo - Ilirico può essere storicamente considerato il più importante dell’antichità, e da esso derivano le civiltà, le lingue e le antiche culture europee. Lo dimostrano numerosi reperti archeologici e documenti storici, linguistici e antropologici.
1- Le antiche civiltà europee come quelle di Creta, di Micene, di Troia e degli Etruschi sono state originate dal popolo Pelasgo – Illirico, come dimostrano i dati storici. I dati antropologici indicano che quest’antica popolazione era brachicefala, cosi come lo sono tutt’oggi gli Albanesi, discendenti della popolazione pelasgo - illirica- traco - troiana. Possiamo inoltre dire che proprio queste etnie hanno inoltre dato origine anche ad antiche civiltà come l’egiziana, la mesopotamica e, prima di tutte, la sumerica. L’ipotesi viene confermata da dati storici che testimoniano una presenza massiccia di rappresentanti di questa razza in quei territori fin dai tempi più remoti. Cosi, i dati antropologici ci confermano che nel delta del Nilo e nella bassa Mesopotamia, tremila anni a.C., viveva una popolazione bianca. Documenti a noi pervenuti confermano che l’origine di questa popolazione era pelasgo – illirica.
2- Gli antichi Greci non sono un’etnia, ma semplicemente delle tribù pelsago-illiriche che avevano un livello culturale più elevato delle altre tribù dello stesso ceppo, grazie alla posizione geografica e alle condizioni naturali dei loro insediamenti. Quella che viene definita antica civiltà greca è, in realtà, civiltà pelasgica, poiché tutti e tre i popoli che hanno abitato nell’Ellade antica erano di origine pelasgica. Cosi gli Ioni erano Pelasgi, i Dori erano Illirici e gli Eoli erano Pelasgi. Allora, in quale ambito storico-geografico vanno collocati i Greci?
Non è mai esistita una nazione greca. L’antica lingua greca era un lessico liturgico usato dai dotti del tempo. Come facciamo ad affermare una cosa simile? È semplice. L’antica lingua greca non riesce a tradurre nemmeno una parola della lingua ionica, dorica ed eolica. Ancora oggi troviamo iscrizioni su pietra in queste lingue, ma non le capiamo. Nessuno sa quale fosse il simbolismo usato, ma è certo che si tratta di una lingua diversa quella greca, sia antica sia moderna. Perché il greco non riesce a tradurre lo ionico, il dorico e l’eolico? Non li può tradurre, visto che queste popolazioni erano pelasgo-illiriche e parlavano un idioma oggi proprio degli Albanesi. Gli studiosi, se approfondissero meglio l’odierna lingua albanese e soprattutto il dialetto Ghego, potrebbero poi cercare di tradurre queste iscrizioni. Il moderno stato greco è uno stato artificiale, composto da varie etnie, di cui la più rappresentativa è quella albanese. La lingua attualmente parlata dai Greci moderni non è autoctona ma imposta dalla Chiesa e dallo stato. Questa lingua fu “insediata” artificialmente ed imposta alla popolazione come lingua obbligatoria. Col passare del tempo si formò un’etnia totalmente artificiale.
Anche la civiltà antica romana era una civiltà pelasgo - illirica. Gli stessi Romani si consideravano discendenti dei Dardani di Troia; però i Dardani provenivano dall’Illiria, dove ancora oggi vivono e si chiamano Albanesi. La civiltà romana deriva dalla civiltà etrusca oppure Tusk, che era a sua volta una civiltà pelasgica. Alcuni studiosi sono riusciti a tradurre molte iscrizioni etrusche tramite la lingua albanese.
3- Alcuni indizi ci fanno capire che i Pelasgi, gli Illiri, i Traci, i Daci, i Troiani e tutte le popolazioni fino ai confini delle coste atlantiche appartenevano allo stesso ceppo. Secondo alcuni, tutti questi popoli avevano un linguaggio comune che è l’albanese arcaico. Riteniamo che abbiano parlato questa lingua perché ne troviamo traccia in molte parole delle lingue europee antiche e moderne, la cui etimologia è spesso ad essa riconducibile. Molti termini latini ed altri usati dai Pelasgi, (erroneamente chiamati Elleni), sono parole albanesi tutt’ora in uso. Anche se la lingua latina e il greco antico, sembrano lingue create artificialmente, troviamo un gran numero di parole albanesi in esse. I popoli che si chiamavano Romani o Elleni in realtà erano Illiri, e parlavano una lingua simile a quella albanese. Lo deduciamo dal fatto che le due lingue (latino e greco) non riescono a tradurre l’idioma che parlava e scriveva il loro popolo. Molti termini che sono arrivati a noi dal linguaggio dei Pelasgi elleni e romani si ritrovano nella lingua albanese, e hanno significato solo in questa lingua. D’altro canto la lingua albanese è l’unica che traduce l’idioma dei Daci. Questo succede perché l’albanese contiene tuttora parole che agevolano l’interpretazione di questa lingua. Strabone testimonia che i Daci parlavano il medesimo linguaggio dei Traci. Questo significa che quelle tribù si esprimevano in albanese, considerando che esso è l’unica lingua che traduce il lessico dei Daci. Anche i Troiani hanno parlato albanese, perché molte tribù troiane sono originarie della Tracia e dell’Illiria in egual misura dei Dardani, che oggi costituiscono la maggioranza del popolo albanese.
Copertina (versione albanese) del libro
4- Nei secoli V-VI, quando la forza dell’impero Romano andava diminuendo, spinta dalle invasioni delle genti provenienti dall’Asia, una parte della popolazione di etnia europea fu costretta ad emigrare nei territori dell’Illiria e del Mar nero, dirigendosi verso Ovest. Oggi questi eventi sono conosciuti come le invasioni germaniche. Dati che ci arrivano dal medioevo ci mostrano che queste tribù erano di origine illirica. Esse ebbero un ruolo importante nella fondazione di molti stati moderni. Gli indizi antropologici, storici ed archeologici testimoniano ciò che abbiamo scritto.
5- La teoria delle lingue indo-europee va rivista, dal momento che non prende in considerazione la lingua albanese, parlata da molti popoli antichi europei, e che da molti viene considerata la lingua della razza bianca degli Japigi. Non si può costruire una simile teoria senza tener conto dell’idioma che costituisce il substrato dei linguaggi europei: l’albanese, con la sua ricchezza di dialetti. Sosteniamo questa tesi dal momento che è noto che l’insieme delle parole comuni tra le lingue europee e la lingua sanscrita è interamente compreso nell’idioma albanese. Addirittura, l’albanese attuale utilizza tutt’oggi queste parole. Volendo tentare un’interpretazione etimologica di queste parole, occorre ricorrere al linguaggio albanese. Un buon linguista deve essere anche un bravo storico.
Le parole delle lingue indiana e iraniana non hanno collegamenti con i linguaggi europei, ma ne hanno di precisi con la lingua albanese. È proprio questa la giusta chiave interpretativa per evitare l’errore fino ad oggi commesso da filologi e linguisti, le cui conclusioni prescindono dallo studio della storia e della lingua albanese. Esistono testimonianze che nell’Età del Bronzo questi territori sono stati invasi e governati da una razza bianca. Cosi i Sumeri sono un popolo non Semita.
Gli Albanesi oggi sono un popolo di origine preistorica che vive nel territorio dei Balcani da centinaia di migliaia di anni. Gli antenati degli Albanesi hanno dato origine in Europa, in una prima fase, all’etnia propria di quei territori che, in seguito, sarebbe diventata la principale artefice della civiltà moderna. Essi hanno avuto grande importanza nello sviluppo degli stati e delle popolazioni moderni dell’Europa e nella genesi della lingua da essi parlata.
Brano liberamente tratto dal libro Roli pellazgo – ilir në krijimin e kombeve dhe gjuhëve evropiane dell’autrice Elena Kocaqi
5 Commenti
Studimet reth origjinës pellazgjike dhe lidhjes së saj më gjuhën Shqipe, e cila përbën nje degë të zhvillimit te shkrimit te se njëjtës gjuhë të pellazgëve,pergjithësisht janë injoruar; megjithëse duhet thënë që vetëm pak është shkruar në. Shrimet janë marrë me tepër si një shmangje ndaj problemit te vertetë, edhe pse disa prej tyre janë tepër serioze, dhe të bazuar në një evidencë gjuhësore të madhe.Ato jane marrë më tepër si nje qëllim për te ërrësuar “helenët” e famshëm dhe të madhërishëm.
RispondiEliminaNë fushën e zbërthimevë te gjuhës pellazge është manipuluar shumë.Nje shëmbull i mirë është Ventris.
Une i kam parë gjith’pseudozbërthimet, kutpohet pasi i kam studjuar me imtwsi dhe I kam klasifikuar si tw pavlefshme dhe tw paprovueshme dhe duke dashur njekohesisht t’u percaktoj dhe nje shkak ndodhje,me tepër si shfaqje te sëmundjes mendore qe kjo ide fikse e “heleneve te ndritur”,e propaganduar mire, ka pjellë gjate rruges dhe infektuar “shkollaret” e rrymave te ndryshme ne Europe.Për mua vepra e Ventris përbën një pandershmëri të madhe dhe nuk ka aspak shkence gjuhësore në të.Eshtë thjesht një aluçinacion(që bazohet ne fakt tek nocioni drita të genjen-allucinazione) i shfrytëzuar me mjeshtëri nga mjështrit prapa perdes.
Natyrisht, Linear B ka nevoje për nje njohje dhe natyrisht deshifrimi i Ventris ka nevoje per nje vleresim gjate rritjes se shkalles se kuptimit te gjuhes njerezore,por
se pari për këtë lloj kategori librash, ne duhet të përballojmë atë nëse duhet ta pranojme atë ose ta hedhim poshtë gjithë dëshifrimin e amatorit Ventris.
Cilët do te bëhen gjykuesit dhe sa te afte jane at ate bejne dallimin ne vlerësim?
Dihet qe gjykuesit e aftë teorikisht nuk janë të pagabueshëm, pavarësisht që sot faktikisht shumica e tyre janë të gabueshëm.Unë mendoj që Gjykuesit e vërtetë do të vijnë vëtëm prej atyre që flasin sot gjuhën e pellazgëve.
Për mua,më shumë rëndesi në rastin në rastin e Ventris do të kishte gjetja se kush bëri reklamën dhe financoi defshrimin e Ventris. Kush bëri të cilësohej si një zbulim i madh gjuhësor, dhe për më teper i lidhur me gjuhen “Greke te vjeter”.Ky konkluzion “shkencor” në thllësi duket qartë që është nje plan i miremenduar nga njerëz që janë të afte të kontrollojnë reagimin e publikut shkencor”.Kur ke në dorë një Universitet, ose një Shtet me Universitete, është e lehtë për të bërë atë dhe për të bërë fakt shkencor çdo dëshirë.
Kur e kam lexuar për herë të parë libërin e Ventris me bashkautor Candëik, u madhështova menjëherë nga ky “zbulimi i madh” dhe “lidhja me gjuhen greke”.Vite më vonë, kur e rilexova ,pa efektin-droge të leximit të parë, ndjeva qartë tendencën e kontrolluar në një arritje të një madheshtie te menjehershme prej Ventris.
Por, çfarë shikoj me habi në ditët e sotme, vetëm 50 vjet ma pas, është ajo sesi shumë gjuhëtarë vazhdojnë t’jenë realiste’ ne atë menyre, në menyrën e Baroneve Londres .Per mendimi tim , i gjithe zberthimi i Ventris eshte i pavlefshem , e cila mund t’vertetohet lehtesisht nga vete libri i tij.Ai zberthim eshte vetem nje dëshire, natyrisht jo e Ventris, por e biznesmeneve te Universiteteve te perandorise Britanike.Ata janë në gjëndjë të kontrollojnë reagimin e publikut shkencor si edhe të manipulojne gridat që bazohen në metoda te gabuara kriptografike.
Përsa I përket gjuhës pellazge.Gjuha pellazge ka nje vecanti krahasuar me ate qe mendohet reth saj random.Gjuha pellazge ka qënë shumë e ndërlikuar.
Besoj qe Eleni e njeh kete menyre te shkruari.
sono abruzzese,si dice che le lingue antiche della mia regione,prima della discesa dei popoli italici,fosse di origine illirica.Il latino non è altro che una lingua italica affine alla osco-umbra che si è imposta in Italia ed in Europa tramite le conquiste militari,non è una lingua artificiale.Gli antichi abruzzesi hanno pronunciato il latino influenzati dalla loro lingua precedente ed ancora oggi in Italia i vari dialetti sono originati dal diverso modo di pronunciare il latino da parte dei vari popoli che abitavano l'Italia antica.Ad esempio la pronuncia etrusca del latino ha originato il toscano.Gli antichi romani notavano già allora che gli etruschi aspiravano la h .
RispondiEliminaOggi come oggi noto purtroppo troppa gente che minimizza l'origine e la conquista latina, vedi per sempio il documentario romeno "Dacii adevaruri tulburatoare" avvero "I Daci verità scioccanti", dove si dice, in poche parole, che i veri romani sono i daci e che i latini sono venuti dalla dacia. Per suffragare queste tesi si dice, per esempio che molti popoli del nord italia sono affini ai romeni-daci dal punto di vista genetico perchè da loro conquistati anticamente prima dei romani, affini quindi anche da un punto di vista linguistico. Panzane! Io sono del nord, e nel mio dialetto si adoperano dei "gallicismi", ovvero forme grammaticali d'origine celtica (tutti i popoli franchi erano d'origine celtica). Ora, com'è che da me si adopera sto gallicismo quando in romeno (lingua che conosco molto bene) non ne troviamo nemmeno l'ombra? Diciamo le cose come stanno: i popoli antichi sono stati mischiati tra loro generando una cultura affine in gran parte d'europa. Tra loro i latini hanno tracciato la storia. Attaccarsi che l'origine di tutto sia albanese (che poi allora non più albanese ma Pelasji), o dacia o chi più ne ha più ne metta, è solo un modo per montare un orgaglio nazionalista dove la storia dice il contrario. Per fare un esempio più recente: i mexica, ovvero gli aztechi conquistarono molti territori. Ma anche i territori a ridosso di quelli NON conquistati cominciarono a parlare la lingua nahua, semplicemente per un fattore commerciale. Quando arrivarono gli spagnoli, notarono che la lingua degli aztechi si parlava anche in zone dove nemmeno si sapeva chi fossero questi aztechi. Ergo? Tracciare la storia a spanne è un grasso errore. Su queste basi si potrebbe dire che l'impero mexica sia arrivato fino all'attuale Venezuela, ma la storia dice che non è così.
RispondiEliminaTornando all'albanese è altresì vero che un dialetto del luogo si chiama TOSCO. Possiamo fare un collegamento allora tra la parola tosco-toscana-etruschi? Forse, mai dire no. Tuttavia prima di dire che questa è la storia, cauti. Mi fido di più di un'equipe di archeologi, che di qualche singolo. Anche io potrei anzi dire che le rovine di epoca romana sulle coste dell'atlantico americano significano in maniera incontestabile che la cultura mesoamericana debba il suo lustro ai latini. E questo magari per dare importanza a un paese, l'italia, che ora come ora fa ridere gli altri. Ma questa non è storia, sarebbe mero puerile nazionalismo!
Te lo spiego io caro anonimo la storia ci insegna che i popoli europei provengono dalla Grecia e non dalla Romania la Grecia ha 4 milla anni di storia e la Romania quanti ne ha? Che l'etrusco si traduce solo in albanese è documentato il romeno non è altro che un ramo dell'albanese.
RispondiEliminaBellissima risposta.
EliminaLui confonde il fatto che i Romeni sono stati Latinizati e che molte parole loro che sono rimaste intatte sono albanesi
tipo
Gropa groapa
Bukur Bucur
Puth Pup
Qafa Cafea(?)
Nevoje Nevoie
ecc..