Nell’epoca classica, i termini per indicare la Grecia e i Greci erano Ellade (Hellas) ed Elleni. Queste parole venivano usate da Omero per indicare una piccola regione a sud della Tessaglia e i suoi abitanti. Nei poemi omerici, il termine elleno viene usato soltanto una volta perché, come sottolinea Tucidide, essi (gli Elleni) non costituivano un popolo o una nazione. Inoltre, lo stesso autore aggiunge che, prima di Elleno,[1] il nome Ellade non esisteva[2]. Ai tempi di Omero, i Greci non costituivano ancora un gruppo etnico identificato. Gli attuali studiosi dei poemi omerici non riscontrano differenze etniche fra gli Achei e i Troiani. Basandosi sui resoconti dei geografi antichi, P. Faure esprime il parere che, al tempo della caduta di Troia, nell’anno 1250 a.C., la stessa Troia fosse popolata da Dardani, Lelegi e Pelasgi. Egli osserva che in questa regione i villaggi, le montagne, i fiumi presentano nomi che si possono riscontrare anche nei territori che vanno dalla costa della Tracia fino a Creta: nomi come Larissa, Olimpo, Tebe, ecc. Si stima che in questa provincia la lingua dei Pelasgi e dei Dardani abbia preceduto quella degli Elleni e si parlasse ancora nell’anno 1250 a.C. in una buona parte delle isole e anche della Grecia continentale come, ad esempio, la Tessaglia[3].

Copertina del libro, versione albanese

Copertina del libro, versione albanese

Questo autore conclude quindi che, nell’anno 1250 a.C., sia gli Achei della Grecia continentale e sia quelli delle isole erano ancora Pelasgi o Illiri non ellenizzati, che parlavano il gergo dei Dardani e dei Pelasgi. Nella lingua parlata nell’VIII secolo a.C., non esisteva un termine che accomunasse gli Elleni per distinguerli dai barbari. I nomi Elleni ed Ellade saranno utilizzati solo in seguito per una regione ben definita. La terminologia che usa Omero perciò non è corretta; sarebbe stata più idonea in un periodo in cui i nomi Hellas ed Elleni avessero già cominciato a diffondersi.

Lo stesso E. Lévy sostiene che ci sono contraddizioni fra la terminologia adoperata da Omero e quella che veniva usata dai suoi contemporanei. Egli menziona altri autori moderni[4], i quali sostengono che in questo campo, come in tanti altri, Omero generalizzava[5]. Nel catalogare le navi, quando tratta delle truppe di Achille, il poeta le chiama sia Mirmidoni che Elleni che Achei. Forse si tratta di popolazioni diverse? Però Omero adopera questi tre nomi con l’intento di riferirsi ad un unico gruppo etnico. Invece, nell’Odissea, i soldati di Achille vengono chiamati sempre Mirmidoni e mai Elleni o Achei. Infatti, i Mirmidoni sono abitanti della Ftia (in Tessaglia), mentre gli Achei sono abitanti della città di Argo, che era pelasgica[6]. Erodoto (I, 57) usava il termine Elleni per gli immigrati greci, i quali si distinguevano dalla popolazione antica ed autoctona perché non parlavano il greco (da questa popolazione discendono gli Ateniesi), che chiamava anche Pelasgi[7]. Altri autori sostengono che l’etnonimo elleno inizia a diffondersi solo all’inizio del VI secolo[8]. G. Rachet sottolinea che l’appellativo pre-ellenico non è idoneo per classificare le civiltà della Grecia precedenti all’invasione dei Dori. Secondo lo stesso autore, questo termine è un espediente per definire il periodo di tempo prima del quale tutti gli abitanti della Grecia sarebbero stati chiamati Elleni[9]. Sempre G. Rachet sostiene che il nome di civiltà ellenica potrebbe essere utilizzato solo a partire dal VI secolo a.C. In conclusione, possiamo sostenere con lo stesso Erodoto (I, 56-58) che il mondo ellenico si sia sviluppato ellenizzando alcuni popoli barbari, soprattutto i Pelasgi.


[1] Elleno, nella mitologia greca, era il figlio di Deucalione e Pirra, ed è l'eroe eponimo degli Elleni.

[2] Tucidide, Archèologie, I, 3.

[3] P.Faure, 1975, p.223-224.

[4] H.Diller, 1962, p.39-82; P. Wathelet, 1975, p. 128.

[5] E.Lévy, 1969, p. 51.

[6] Ibid., p.51.

[7] Iniziando dal IV secolo, i greci d’Oriente si chiamavano Romanoi (Romani). In conclusione possiamo dire che il termine elleno oggi ha una valenza che non si può paragonare con quella dell’antichità.

[8] D. Briquel, 1984, p.20.

[9] G. Rachet, 1993, p.36.

Liberamente tratto dal libro Pellazgët dhe Ilirët në Greqinë e vjetër dell’autore Arsim Spahiu

Traduzione dall'albanese di Elton Varfi

Link versione albanese: Helenët


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