Il canto di Costantino e Doruntina
Il famoso canto di Costantino e Doruntina è presente, con diverse varianti, in tutti i paesi balcanici. C’è stata una grande diatriba filologica per decidere quale popolo lo abbia composto per primo. A questa diatriba parteciparono tanti studiosi balcanici tranne quelli del popolo che aveva ideato per davvero questo meraviglioso canto.
Il tema del canto: una madre ha nove figli maschi e una figlia femmina. Il più piccolo dei fratelli, Costantino, vuole dare in sposa sua sorella Doruntina in un paese lontano, ma la madre non è d’accordo e giustifica il suo disappunto con il fatto che, quando sarà ancora più vecchia e i figli maschi si saranno tutti accasati con le proprie famiglie, non potrà avere vicina la figlia femmina per essere aiutata da lei. Costantino insiste e le dà la sua parola (besa, che è una formula di giuramento solenne) che, qualsiasi cosa succeda, lui riporterà Doruntina in qualunque momento l’anziana madre vorrà vedere sua figlia. Cosi il matrimonio di Doruntina si fa. Ma arrivano tempi duri di guerra e tutti i figli dell’anziana madre muoiono, compreso Costantino. La madre rimane sola e senza aiuto, e maledice Costantino per la brutta piega che hanno preso gli eventi, e perché Costantino non potrà più mantenere la sua besa , dal momento che è morto.
Ma la parola data, la besa, si deve mantenere ad ogni costo (questa è la credenza di un popolo intero), addirittura sfidando e sconfiggendo la morte. E cosi Costantino esce veramente dalla sua tomba per riportare a sua madre la figlia mantenendo cosi l’impegno preso.
Ma in quale popolo esiste questo concetto così alto della parola data? È un elemento non studiato da filologi e storici balcanici. Tale argomento trova riscontro in altre nazioni? E quale popolo si trova da secoli, racchiuso in enclave più o meno grandi, in altri paesi come la ex Jugoslavia, la Romania, la Bulgaria e la Grecia?
Quando parliamo di caratteristiche simili nei popoli balcanici, dobbiamo considerare che il loro denominatore comune era il popolo arbëresh (albanese).
Solo in questa maniera si giustificano le “varianti” di chi ha diffuso il canto di Doruntina in tutti i paesi balcanici.
Inoltre, questi versi si cantano e si ballano in maniera particolare tra gli Arbëresh della “Magna Grecia” (l’Italia Meridionale), come ci informa il ricercatore calabrese Antonio Bellusci. Questo canto, nell’Italia Meridionale ha anche un titolo significativo, originario del popolo che lo ha creato, che è “Besa e Kostandiut”. Un popolo la cui presenza si riscontra sia in Italia che nei Balcani e nell’Asia Minore non è lo slavo, né il rumeno e nemmeno quello bulgaro. Ma è il popolo arbëresh (albanese), successivamente ellenizzato. Parlare di ellenizzazione senza gli Arbëresh (Albanesi) è inconcepibile.
Liberamente tratto dal libro Arvanitasit dhe prejardhja e grekëve dell’autore Aristidh Kola
Traduzione dall'albanese di Elton Varfi
Link versione albanese: Kënga e Kostantinit dhe Doruntinës
1 Commenti
se non sbaglio la leggenda del fratello morto esiste pure in ungheria..
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