La lingua lituana, la lingua lettone e il pelasgo-albanese
Delle lingue baltiche fanno parte il prussiano antico, il lituano e il lettone. Il prussiano antico si parlava nella Prussia orientale fino al XVII secolo. Conosciamo i tratti originari di questa lingua da un manoscritto antico risalente al XIV secolo. Questo testo, il quale contiene 802 parole, si chiama “Il dizionario di Elbing”.
Mathieu Aref
Le due lingue baltiche più conosciute, e che esistono ancora oggi, sono il lituano ed il lettone, di cui abbiamo testimonianza fin dal XVI secolo: conosciamo il lituano tramite la traduzione di un catechismo di Lutero dell'anno 1546; invece, per la lingua lettone, si fa riferimento ad una traduzione di un catechismo cattolico dell'anno 1585. Queste due lingue fino al XIX secolo sono rimaste allo stato di idiomi dialettali usati dalla popolazione agricola, prima di venire innalzate al livello di linguaggi di valenza nazionale aventi a corredo un’autonoma produzione letteraria.
Lituano-Lettone | Pelasgo-Albanese | Italiano |
Anasana | Anë, anësi | Lato |
Baltas | Bardhë | Bianco |
Degas | Djeg (dieg) | Bruciare |
Dels | Djalë (dial) | Ragazzo |
Du | Dy | Due |
Lenta | Lëndë | Materia |
Mazu maz | Mëz | Puledro |
Metu | Mot, moti | Tempo |
Prushoas | Prush | Carbone ardente |
Tauta* (tribù) | Tatë | Padre |
Uogli | I vogël, i vogli | Piccolo |
Vaïuis | Veshi | Orecchio |
Zaryjos | Zjarr, (ziar), zjaros | Fuoco |
*Teuta, regina di Illiria nel III secolo a.C.: questo nome è tipico tra gli Illiri, tramandato dai Pelasgi (Teutamos è il re dei Pelasgi: Iliade, XVI / 843). È curioso il fatto che questo nome si ritrovi in molte iscrizioni di tutte le popolazioni con origini pelasgiche, oppure con affinità con le genti tracio-illiriche: Etruschi, Illiri, Oschi, Celti ecc. Presso tutte queste etnie tale termine significava “popolo”, come per ricordare che queste tribù appartenevano alla stessa linea di sangue, ed erano lo stesso “popolo”. Oltre a questo, aggiungiamo che il vocabolo potrebbe derivare da “Titani” (in lingua albanese TE TAN, con il significato TË GJITHË = TUTTI coloro che appartengono alla stessa linea di sangue).
Liberamente tratto dal libro, Albanie ou l'incroyable odyssée d'un peuple préhellénique di Mathieu Aref
Traduzione dall’albanese di Elton Varfi
Link versionr albanese: Lituanishtja, Letonishtja dhe Pellazgo-Shqipja
3 Commenti
Da notare inoltre che, come con l'armeno, i paragoni con l'arbanese rispecchiano spesso la fonetica tosca:
RispondiEliminaarb. së bardhës » 'bardës, bartës' «r-l» balt. baltas
arb. lânda » 'lënta' «» balt. lënta
arb. mot » (mënua) «o-ë» balt. mëtu
Quanto ai plurali antichi del tipo {bosht - pështinje}, essi sembrano esprimere una sorta di coscienza fonetica da parte dei parlanti (la b del singolare diviene p nel plurale, la o del singolare ë nel plurale, e la desinenza plurale aggiunta -inje), lo stesso vale per {atë - etën} (che, se si paragona col minuzioso caso antico di sopra, e quindi con l'applicazione 'minuziosa' della 'coscienza' dei "cambiamenti fonetici", potrebbe anche esser stato un plurale, oltre che con a»e, anche con t»th, dunque 'tranquillamente' un: atë - 'ethën') -- da notare inoltre la somiglianza 'olistica' tra il greco antico ἔθν_ος "nation" e l'arbanese etën 'padri'.
Consiglierei per le relazioni illirico-lituane un interessante contributo on line:
RispondiEliminahttp://www.andiskaulins.com/publications/illyrians/illyrians.htm
saluti
alberto
«Πελασγοι means springing from the earth».. Osservate che coincidenza strana si ha se si traduce in arbanese l'espressione di sopra: «Pêll Së Dhêi» dialettale, stand. pjellë nga dheu; prossima anche all'espressione comune 'o byrrë i dheut' (uomo della terra).
RispondiEliminaArbanian: Pêll s'dhêi (Pjell ga Dhêja)
A.Greek: Πελασγοι "springing from the earth"