Il libro “L’enigma della lingua albanese” vide la luce nell’ottobre del 2018 e solo dopo un’attenta riflessione sono riuscito a illustrare le ragioni, dettagliatamente descritte nella premessa, che mi hanno fortemente orientato su questa particolare pubblicazione. 

Qualcuno si domanderà il perché di questo libro visto che il materiale è consultabile online ed è pure gratis. Giusto! E allora perché? Innanzitutto perché il blog ha cessato la sua attività da un po’ di anni. Poi vorrei confessami. Anzi vorrei confessarvi che il mio sogno è sempre stato quello di scrivere un libro sull’arcaicità della lingua albanese. Non essendo un esperto in materia ho dato voce agli autori che avevano e hanno scritto sull’argomento. Con questo libro realizzo dunque un mio vecchio sogno. Per finire vorrei che rimanesse un segno indelebile nel tempo del blog che ho costruito giorno per giorno con passione e dedizione, e quale segno migliore di un libro che raccolga tutti i post? 
Se questi sono i motivi che mi hanno spinto a realizzare il libro, forse però diventa necessario specificare che cosa mi abbia portato a realizzare il blog e a tenerlo in vita per quattro anni.




Quando lessi per la prima volta il libro “Enigma” di Robert d'Angely non colsi in pieno l'importanza e soprattutto l'essenza di quel manoscritto. Lo rilessi più volte per cogliere la genialità dell’idea. Robert d'Angely rappresenta una pietra miliare per me (e per il blog) perché mi ha aperto un mondo fino a quel momento sconosciuto. Il suo libro è stato lo stargate che mi ha proiettato in questa fantastica dimensione. In seguito, ogni volta che trovavo e leggevo i libri che approfondivano l’arcaicità della lingua e del popolo albanese, rimanevo affascinato e stupito allo stesso tempo per quanto si conoscesse poco sull’argomento. 
Ogni volta che leggevo o rileggevo quei libri non mi fermavo solo a sottolineare le parti che ritenevo interessanti, ma copiavo pagine intere sul quaderno prima e sul pc poi. In quel momento non avevo un’idea precisa sul perché lo stessi facendo. Era come se il lavoro di copiatura servisse a trattenere le idee nella mia testa. Per me era diventata un’ossessione, ero sempre alla ricerca di materiale sulla lingua albanese. 
Quando ero a secco di libri, leggevo i brani che avevo raccolto e mi sorpresi a osservare che, per quanto sembrassero sconnessi tra loro, dicevano tutti la stessa cosa: la lingua albanese è una lingua antichissima, la lingua parlata dai “Pelasgi divini” secondo Omero, dai “Pelasgi sapienti” secondo Robert d'Angely. 
Leggendo ho fatto un viaggio meraviglioso, un viaggio che mi ha permesso di conoscere meglio gli etruschi, l'antica Grecia, gli Ittiti, addirittura i geroglifici egizi e il sanscrito, la lingua liturgica con la quale sono scritti i veda. Ho fatto la conoscenza di personaggi illustri del passato come padre Giorgio Guzzetta, Giuseppe Crispi lo zio del famoso Francesco Crispi, Nicolò Chetta e tantissimi altri. La maggior parte degli studiosi arbereshë avevano il privilegio di conoscere sia le lingue antiche, come il greco antico e il latino, sia l'albanese arcaico, pertanto erano perfettamente in grado di fare tutte le comparazioni del caso. Nonostante qualcuno privilegiasse metodi che potremmo definire poco “ortodossi”, essi hanno il merito di essere stati i primi a scrivere sull'antichità della lingua albanese, una lingua discendente direttamente da quella pelasgica. Idea questa presa e ripetuta con forza dai componenti della Rilindja (rinascita) albanese. 
Ora prima di lasciare la parola (scritta) agli autorevoli autori, volevo fare un paio di ringraziamenti. Volevo ringraziare Adele Pellitteri, che mi ha dato la spinta e tutto l’aiuto che è umanamente possibile, senza di lei probabilmente il blog non sarebbe nemmeno esistito. 
Ringrazio il dottor Orazio Celentano docente presso università di Napoli e i suoi colleghi del sito web Lessico Italiano (http://www.lessicoitaliano.it/). 
Il professor Alberto Areddu che ha messo a disposizione gli articoli del suo sito Sardo Illirica (http://web.tiscali.it/sardoillirica/sardoillirica/) e che mi ha concesso il privilegio di pubblicare alcuni suoi articoli scritti appositamente per il blog. Ringrazio Brunilda Ternova per le sue traduzioni e per gli articoli che ha scritto e messo a disposizione del blog. 
Infine vorrei ringraziare tutti quelli che hanno visitato il blog e hanno capito lo spirito degli articoli postati, ma anche chi, probabilmente fraintendendo le mie intenzioni, mi ha insultato in almeno sette lingue diverse. 

Grazie a tutti. 


Elton Varfi, Palermo 2018.

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