Il Congresso di Monastir: Una Svolta Decisiva per la Lingua Albanese nel Novecento
(14-22 novembre 1908)

 

Elton Varfi


Nel novembre 2023, il Primo Ministro albanese Edi Rama ha annunciato che il 22 novembre, noto come il Giorno dell'Alfabeto, sarà dichiarato festa nazionale in Albania. Questa decisione segue la pratica già esistente per gli albanesi in Macedonia del Nord. La dichiarazione è stata fatta durante il discorso di Rama al Vertice della Diaspora a Tirana.[1]


Introduzione e Contesto Storico

Nel novembre del 1908, in un periodo storico segnato da movimenti nazionali e conflitti in tutta la regione balcanica, un evento cruciale stava per incidere profondamente sull'identità culturale e linguistica dell'Albania: il Congresso di Monastir. In quella storica città, oggi nota come Bitola in Macedonia del Nord, una selezione di intellettuali, linguisti e leader albanesi si radunò con un obiettivo di portata rivoluzionaria: stabilire un alfabeto unificato per la lingua albanese, un passo fondamentale per la conservazione e l'evoluzione della cultura albanese in un'epoca di grandi cambiamenti.

 


L'ex edificio dell'Hotel Iliria, dove si tenne il Congresso di Monastir - Il Congresso dell'Alfabeto della lingua albanese, dal 14 novembre al 22 novembre 1908. (Foto di Planeti, distribuita sotto licenza CC BY-SA 4.0.)


Targa commemorativa sulla casa a Bitola dove si è tenuto nel 1908 il Congresso per l'Alfabeto Albanese. (Foto di Zdravko, distribuita sotto la licenza CC BY-SA 4.0).

All'inizio del XX secolo, l'Albania, ancora sotto il dominio ottomano, era un crogiolo di nazionalismo in fermento. La lotta per l'indipendenza stava guadagnando slancio, e la necessità di un linguaggio unificato si faceva sempre più pressante, emergendo come simbolo vitale di identità e unità nazionale. In questo contesto, il Congresso di Monastir emergeva come un'arena cruciale per affrontare una delle sfide più significative per il futuro della nazione: l'unificazione della lingua albanese, che fino ad allora era stata frammentata in diversi dialetti e sistemi di scrittura.
Questo congresso, quindi, non era solo un evento linguistico; rappresentava un momento di svolta culturale e politico, un punto di incontro tra il passato, caratterizzato da una lingua divisa e influenze esterne, e un futuro aspirante all'indipendenza e all'autodeterminazione. La decisione di unificare la lingua sotto un unico alfabeto avrebbe avuto implicazioni di vasta portata, influenzando non solo la comunicazione quotidiana ma anche il percorso educativo, letterario e identitario del popolo albanese nel corso del secolo.


I Promotori del Congresso

Tra le personalità eminenti che presero parte al Congresso di Monastir vi erano figure di spicco come Gjergj Fishta, Luigj Gurakuqi e Mid'hat Frashëri. Questi uomini, ciascuno un visionario nel proprio ambito, possedevano una profonda comprensione dell'importanza che un alfabeto unificato avrebbe avuto non solo per la lingua, ma anche come simbolo di unità nazionale e di resistenza culturale in un periodo di intensi fermenti politici e sociali.
Gjergj Fishta, rinomato poeta e scrittore, era una figura centrale nella letteratura albanese. La sua opera più celebre, "Lahuta e Malcís" (La lira di Malësi), è un poema epico che esplora i temi della storia e del folklore albanese. La sua presenza al Congresso di Monastir era indicativa del suo impegno per la promozione della cultura albanese, e la sua influenza fu cruciale nel guidare le discussioni sull'adozione dell'alfabeto latino.
Luigj Gurakuqi, un altro promotore chiave, era un intellettuale e politico di grande impatto. La sua visione progressista e il suo impegno per l'educazione e la cultura albanese lo resero una figura di spicco nel dibattito linguistico. Gurakuqi fu uno dei principali sostenitori dell'uso dell'alfabeto latino, vedendolo come un mezzo per modernizzare la lingua e facilitare la comunicazione con il mondo esterno.


La Commissione del Congresso di Monastir nel 1908. Foto di Kel Marubi. (Dominio pubblico).

1. Gjergj Fishta, 2. Mid'hat Frashëri, 3. Luigj Gurakuqi, 4. Gjergj Qiriazi, 5. Don Ndre Mjeda, 6. Grigor Cilka, 7. Dhimitër Buda, 8. Shahin Kolonja, 9. Sotir Peçi, 10. Bajo Topulli. 11. Nyzhet Vrioni


Mid'hat Frashëri, a sua volta, era una personalità poliedrica: diplomatico, scrittore e leader politico. La sua esperienza internazionale e la sua profonda conoscenza delle dinamiche politiche europee fornirono una prospettiva unica al Congresso. Frashëri enfatizzò l'importanza di un alfabeto unificato non solo per la coesione interna dell'Albania, ma anche per il suo posizionamento sullo scenario internazionale.
Questi uomini, insieme ad altri partecipanti, rappresentavano un ampio spettro di competenze e di esperienze, ma erano uniti da un comune desiderio: vedere la lingua albanese fiorire e diventare un veicolo per l'espressione nazionale. Il loro contributo al Congresso di Monastir fu fondamentale nel plasmare le decisioni prese e nell'influenzare la futura direzione della lingua e della cultura albanese.
Oltre a Gjergj Fishta, Luigj Gurakuqi e Mid'hat Frashëri, il Congresso di Monastir vide la partecipazione di altri membri illustri, ciascuno dei quali contribuì in modo significativo al dibattito e alla decisione finale. Tra questi, si annoverano figure come Parashqevi Qiriazi, una pioniera nell'educazione femminile in Albania, Ndre Mjeda, un altro poeta e linguista di grande talento, e Shahin Kolonja, una figura chiave nel movimento nazionale albanese.
Parashqevi Qiriazi era un'attivista per i diritti delle donne e una educatrice, il cui lavoro era incentrato sull'istruzione e l'emancipazione delle donne albanesi. La sua presenza al Congresso rappresentava un importante passo avanti verso la partecipazione femminile nelle questioni nazionali e culturali. La Qiriazi sostenne fermamente la standardizzazione della lingua come mezzo per l'istruzione universale e l'empowerment delle donne in Albania.
Ndre Mjeda, riconosciuto per il suo contributo alla poesia e alla linguistica albanese, fu un altro protagonista chiave. La sua conoscenza dei dialetti albanesi e la sua passione per la preservazione della cultura folkloristica albanese arricchirono notevolmente i dibattiti. Mjeda sostenne l'importanza di un alfabeto che riflettesse le peculiarità fonetiche della lingua albanese, contribuendo così a formare un ponte tra la tradizione orale e la letteratura scritta.
Shahin Kolonja, noto per il suo ruolo nel movimento nazionale albanese, portò al Congresso una visione politica e pragmatica. Egli sottolineò come un alfabeto unificato potesse essere uno strumento fondamentale per rafforzare la coesione nazionale e resistere alle influenze esterne, specialmente in un periodo di crescente pressione politica e culturale da parte delle potenze vicine.
Questi membri, insieme agli altri partecipanti al Congresso, formarono un gruppo eclettico e dinamico. Le loro diverse prospettive e competenze fecero sì che il Congresso di Monastir non fosse solo un evento linguistico, ma un crocevia di idee culturali, politiche e sociali. Fu proprio questa ricca diversità di pensiero e esperienza a conferire al Congresso la sua forza unificante e il suo impatto duraturo sulla storia e sulla cultura dell'Albania.


L'Obiettivo del Congresso

L'obiettivo principale del Congresso di Monastir era indirizzare e risolvere una delle questioni più pressanti e complesse dell'Albania di quel periodo: l'alfabetizzazione e la standardizzazione della lingua albanese. Prima del Congresso, la situazione linguistica in Albania era caratterizzata da una notevole frammentazione. Diversi sistemi di scrittura coesistevano e competevano tra loro, includendo varianti basate sugli alfabeti latino, cirillico e arabo. Questa diversità non era soltanto un riflesso delle varie influenze storiche e culturali che avevano modellato l'Albania, ma rappresentava anche un ostacolo tangibile alla comunicazione efficace e all'istruzione.
Il paese, intrappolato tra tradizioni e influenze esterne, si trovava di fronte al rischio di perdere la propria identità linguistica e culturale. La presenza di diversi sistemi di scrittura non solo rendeva difficile la comunicazione tra le diverse regioni del paese, ma ostacolava anche lo sviluppo di una letteratura nazionale unificata e accessibile. Era difficile, per esempio, trovare materiali di lettura che fossero universalmente comprensibili, il che limitava gravemente l'accesso all'istruzione e alla cultura.

Delegati del Congresso di Monastir. Foto di Kel Marubi. (Dominio pubblico).

Inoltre, questa frammentazione aveva implicazioni politiche e sociali. Senza un alfabeto standard, era difficile promuovere un senso di unità nazionale, fondamentale in un periodo in cui l'Albania stava lottando per la sua indipendenza. Un alfabeto unificato non era solo una questione di facilitare la comunicazione; era un simbolo di unità e sovranità, un mezzo per consolidare l'identità albanese in un'epoca di cambiamenti.
Dunque, l'obiettivo del Congresso di Monastir era di trovare una soluzione a questa frammentazione linguistica, creando un alfabeto unico che potesse essere adottato in tutto il paese. Gli organizzatori e i partecipanti erano consapevoli che la scelta di un alfabeto unificato avrebbe avuto un impatto profondo e duraturo sulla cultura, sull'educazione e sull'identità nazionale dell'Albania. La decisione finale, quindi, doveva essere presa con grande considerazione, tenendo conto non solo delle necessità linguistiche, ma anche delle implicazioni politiche, culturali e sociali che ne sarebbero derivate.


Il Dibattito sull'Alfabeto

Il dibattito sull'alfabeto al Congresso di Monastir rappresentò uno dei momenti più significativi e intensi nella storia culturale e linguistica dell'Albania. Questa discussione non era solo un confronto tra diversi sistemi di scrittura, ma rifletteva anche le profonde tensioni e le diverse influenze culturali e politiche che attraversavano l'Albania in quel periodo.
Prima del Congresso, l'Albania aveva una varietà di sistemi di scrittura per la sua lingua, risultato di secoli di influenze esterne e interne.

Lettera della decisione presa dalla commissione al Congresso di Manastir. (Dominio pubblico).


C'erano sistemi basati sull'alfabeto latino, introdotti principalmente dai francescani e altri missionari cattolici nel Nord, mentre l'alfabeto greco era usato principalmente nella liturgia ortodossa nel Sud. Inoltre, l'alfabeto arabo era utilizzato per la trascrizione della lingua albanese tra le comunità musulmane, specialmente nella letteratura religiosa.
Il dibattito al Congresso di Monastir fu acceso e complesso, con diverse fazioni che sostenevano la superiorità di un alfabeto rispetto a un altro. I sostenitori dell'alfabeto latino lo preferivano per la sua semplicità e per la maggiore affinità con le lingue europee moderne, un fattore considerato essenziale per l'integrazione culturale e politica dell'Albania in Europa. Coloro che favorivano l'alfabeto greco o quello arabo, d'altra parte, lo facevano spesso basandosi su ragioni religiose o tradizionali.
Questo dibattito non era semplicemente una questione linguistica; era intrinsecamente legato alle questioni di identità nazionale, indipendenza e modernizzazione. La scelta di un alfabeto non era soltanto una decisione pratica per standardizzare la lingua; era anche un simbolo del percorso che l'Albania avrebbe intrapreso nel suo futuro politico e culturale.
Alla fine, dopo intense discussioni e considerazioni, la scelta cadde sull'alfabeto latino. Questa decisione fu influenzata da vari fattori, tra cui la necessità di una lingua albanese che fosse facilmente accessibile e insegnabile, la volontà di allinearsi più strettamente con le nazioni europee e il desiderio di un alfabeto che potesse esprimere in modo efficace e completo i suoni della lingua albanese.
La decisione di adottare l'alfabeto latino non fu solo un passo verso la modernizzazione linguistica; rappresentava anche un orientamento verso l'Europa e una dichiarazione di indipendenza culturale e politica. Con questa scelta, l'Albania stava affermando la sua aspirazione a diventare parte integrante dell'Europa moderna, distanziandosi dalle influenze ottomane e balcaniche che avevano dominato per secoli.
In conclusione, il dibattito sull'alfabeto al Congresso di Monastir fu un punto di svolta per la lingua e l'identità albanese. La decisione di adottare l'alfabeto latino non fu solo una scelta pragmatica per unificare la lingua; fu un passo fondamentale verso la formazione di un'identità nazionale albanese moderna e indipendente.


L'Importanza del Congresso di Monastir

La decisione presa al Congresso di Monastir nel 1908 di adottare un alfabeto latino unificato per la lingua albanese rappresentò un punto di svolta storico, con implicazioni che andavano ben oltre la mera standardizzazione linguistica. Questo evento segnò l'inizio di una nuova era per l'Albania, influenzando profondamente la sua letteratura, istruzione, cultura e persino la sua identità nazionale.
Prima del Congresso, la frammentazione linguistica in Albania era un ostacolo maggiore alla diffusione della cultura e dell'istruzione. La diversità di alfabeti limitava la produzione e la distribuzione di materiali didattici e letterari, rendendo difficile per gli albanesi accedere alle risorse educative e culturali. Con l'adozione dell'alfabeto latino, si aprì la strada per la creazione di un sistema educativo nazionale più coeso e per la diffusione di una letteratura che riflettesse e unisse le diverse voci e tradizioni del paese.
L'alfabeto latino unificato facilitò notevolmente la pubblicazione di libri, giornali e altri materiali scritti in albanese. Ciò ebbe un impatto significativo sull'alfabetizzazione e sull'istruzione in Albania, consentendo a un numero sempre maggiore di persone di accedere all'istruzione e alla cultura. L'alfabetizzazione, a sua volta, fu un fattore chiave nel promuovere la consapevolezza nazionale e l'identità albanese, in un periodo in cui il paese stava lottando per la sua indipendenza.
Inoltre, l'adozione di un alfabeto latino unificato aprì le porte a un maggiore scambio culturale e accademico con le altre nazioni europee. L'Albania, attraverso questa scelta linguistica, si orientava verso l'Occidente e dimostrava la sua volontà di essere parte integrante dell'Europa. Questa apertura non solo favorì la modernizzazione culturale e educativa del paese, ma aiutò anche a stabilire legami più forti con altre nazioni europee, sia in termini di collaborazioni culturali che di relazioni diplomatiche.

 

La decisione ufficiale sull'alfabeto albanese finale, scelto dal Congresso di Monastir nel 1908. (Dominio pubblico).


La decisione presa a Monastir ebbe anche un impatto significativo sullo sviluppo della letteratura albanese. Gli scrittori ora avevano a disposizione un alfabeto standardizzato per esprimere le loro idee, consentendo così la nascita di una letteratura nazionale albanese. Opere letterarie che riflettevano le esperienze, la storia e le aspirazioni del popolo albanese cominciarono a emergere, contribuendo a definire e rafforzare l'identità culturale del paese.
In conclusione, il Congresso di Monastir non fu soltanto un evento linguistico; fu un catalizzatore per il risveglio culturale e nazionale dell'Albania. La scelta dell'alfabeto latino non solo unificò la lingua, ma anche contribuì a forgiare una nazionalità albanese coesa e a facilitare il suo cammino verso l'integrazione nell'Europa moderna. L'eredità di questa decisione continua a essere sentita in Albania, influenzando la sua cultura, la sua educazione e la sua posizione nel contesto europeo.


Conclusione

Il Congresso di Monastir, svoltosi nel novembre del 1908, trascende il suo ruolo di semplice evento linguistico per assumere una posizione di rilievo nella storia dell'Albania. Questo congresso non fu soltanto un momento di decisione linguistica, ma divenne un faro di speranza e un simbolo di unione per una nazione in cerca della propria identità e indipendenza. La scelta di adottare un alfabeto unificato fu un passo cruciale nella costruzione di un'identità nazionale forte e coesa, un elemento chiave per un paese che stava emergendo da secoli di dominazione esterna e che cercava di affermare la propria sovranità e cultura.
La decisione di adottare l'alfabeto latino unificò il paese sotto un'unica lingua scritta, semplificando la comunicazione tra le diverse regioni dell'Albania e tra gli albanesi sparsi nel mondo. La standardizzazione della lingua facilitò la diffusione dell'istruzione, rendendo possibile per un numero maggiore di albanesi l'accesso alla lettura e alla scrittura. Questa evoluzione ebbe un impatto notevole sull'alfabetizzazione e sull'educazione in tutto il paese, contribuendo a innalzare il livello di consapevolezza e partecipazione civica della popolazione.
Inoltre, la scelta dell'alfabeto latino aprì la strada all'Albania per un più ampio scambio culturale con il resto dell'Europa. Questo orientamento occidentale aiutò a formare e rafforzare i legami culturali e politici con altre nazioni, contribuendo significativamente al processo di modernizzazione e democratizzazione del paese. La decisione presa a Monastir fu un chiaro segnale che l'Albania aspirava a diventare parte integrante dell'Europa moderna, segnando il suo distacco dalle influenze ottomane e balcaniche.
Oggi, a distanza di oltre un secolo da quel congresso storico, l'importanza e l'impatto di quelle decisioni si avvertono ancora profondamente. L'alfabeto unificato non solo ha permesso la creazione di una letteratura nazionale albanese e la diffusione di una cultura comune, ma ha anche giocato un ruolo fondamentale nel forgiare un senso di identità nazionale albanese. La lingua albanese, grazie a quella scelta, è divenuta un potente strumento di espressione culturale e politica, un legame che unisce gli albanesi nonostante le diverse esperienze storiche e geografiche.
In conclusione, il Congresso di Monastir fu molto più di un incontro di linguisti e intellettuali; fu un momento decisivo nella storia albanese, un punto di svolta che ha plasmato la direzione del paese per i decenni a venire. Le decisioni prese in quei giorni hanno lasciato un'eredità duratura, influenzando non solo la lingua e la cultura albanese, ma anche la percezione di sé del popolo albanese e il suo posto nel mondo.

 

Bibliografia:

1. Elsie, Robert. "Historical Dictionary of Albania." Lanham, MD: Scarecrow Press, 2010. Acquistabile: [Barnes & Noble]

2. Gawrych, George W. "The Crescent and the Eagle: Ottoman Rule, Islam and the Albanians, 1874–1913." Consultabile: [Internet Archive]

 3. Skendi, Stavro. "The Albanian National Awakening." Princeton, NJ: Princeton University Press, 1967. Consultabile: [InternetArchive]   

4. Couroucli, Maria e Tchavdar Marinov, a cura di. "Balkan Heritages: Negotiating History and Culture." Acquistabile:[Routledge]  

5. Lloshi, Xhevat. "Rreth Alfabetit te Shqipes." Consultabile: [Open Library]

 

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