La Domenica del Corriere 1 – 8 Febbraio 1914

Nel lontano avvenire la storia albanese dovrà spendere molte e molte pagine per raccontare le lunghe e penose trattative occorse a realizzare il progetto delle Potenze europee – sarebbe anzi il caso di dire dell’Italia e dell’Austria, le sole veramente interessate – di creare un regno di Albania libero e indipendente. Di questa stupefacente creazione siamo alla vigilia, una vigilia faticosa e gravida forse ancora di sorprese! Come si sa, il Principe di Wied, scelto dai vari Gabinetti europei come il futuro Re, sta per raggiungere i suoi domini perché sembra sia intervenuto l’accordo su quel prestito di 75 milioni di corone che l’Europa dovrà fare all’Albania e senza del quale l’Albania, poverissima, non potrebbe sorgere la sua nuova vita di Stato.
Pagina originale della "Domenica del Corriere" febbraio 1914 

Incontro al nuovo Re sta per muovere, recandosi a Berlino Ismail Kemal bey, ora in Italia, che fu presidente del governo provvisoria albanese, e si stanno facendo pratiche per indurre anche Essad pascià, attuale capo del governo dell’Albania centrale a dimettersi dal potere e dalle funzioni a lui attribuitesi. Non è dette che tutti gli albanesi siano già disposti a ricevere il Re d’Albania a braccia aperte. C’è di mezzo fra altro una questione religiosa: gli albanesi sono cattolici e Wied protestante. Ma può darsi che l’imminente arrivo del nuovo Re abbia per effetto di placare desideri e smanie d’indipendenza e di potere. Il Re risiederà a Durazzo in un vecchio edificio che un centinaio di operai attendono da tempo di rimodernare. Sembra che si darà molta pompa alle feste dell’incoronazione. Pane e feste: il popolo non fu mai diverso né mai chiese di più.

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